Bokeh: l’estetica del fuori fuoco

Il termine inglese bokeh, di derivazione giapponese, viene utilizzato per indicare le aree fuori fuoco di un’immagine. Dal punto di vista tecnico si considera perfetto un bokeh omogeneo e con transizioni fuoco-fuori fuoco graduali. Nel valutare il bokeh grande importanza viene data al modo in cui vengono riprodotti gli highlight disc, detti anche bokeh balls, ossia le luci speculari fuori fuoco, il cui disegno è determinato dalla forma del foro del diaframma. In un bokeh perfetto gli highlight disc sono circolari su tutto il campo, non mostrano un bordo netto e decrescono come luminosità dal loro centro verso l’esterno, sino a sfumare completamente. Quando il diaframma è alla massima apertura accade spesso che le bokeh balls perdano circolarità verso gli estremi del campo per via della vignettatura meccanica, assumendo così un aspetto ellittico definito in inglese cat’s eye shape. In casi estremi, solitamente legati a ottiche superluminose e di focale corta o media, le bokeh balls possono anche apparire tagliate; questo effetto, essendo connesso a un certo grado di vignettatura meccanica, può manifestarsi anche in conseguenza all’utilizzo di un mattebox, di una bandiera o di un paraluce.

Ciò detto, le preferenze in fatto di resa del fuori fuoco sono estremamente personali. In molti riercano un bokeh dal carattere marcato e capace di richiamare l’attenzione, come ad esempio il cosiddetto soap bubble bokeh, ossia un fuori fuoco con highlight disc vagamente simili a bolle di sapone in quanto più scuri al centro che ai bordi e caratterizzati da contorni netti e luminosi. Alquanto popolare è anche lo swirly bokeh, uno sfocato dall’andamento vorticoso, in grado di trasmettere un senso di rotazione percepibile più che altro verso i margini del fotogramma.

La riproduzione del fuori fuoco è strettamente connessa alla correzione dell’aberrazione sferica e della distorsione cromatica. Lo si nota in particolare dall’aspetto degli highlight disc, che sono lo specchio dei circoli di confusione. Negli sfondi fuori fuoco, in obiettivi sottocorretti nei confronti dell’aberrazione sferica le luci speculari non presentano alcun bordo e hanno un centro luminoso che delicatamente sfuma. In questi casi lo sfocato appare quasi sempre molto morbido. Negli obiettivi sovracorretti nei confronti dell’aberrazione sferica accade l’opposto: gli highlight disc si connotano per un centro più scuro e per un bordo più luminoso. Davanti al piano di fuoco, in entrambi i casi, si verifica un comportamento inverso. Negli obiettivi perfettamente corretti nei confronti dell’aberrazione sferica le luci speculari fuori fuoco creano highlight disc uniformi, dai confini netti ma non bordati. Quando l’obiettivo accusa aberrazioni cromatiche i bordi degli highlight disc appaiono sempre colorati.

Bokeh balls e correzione ottica

Nei catadriottici gli highlight disc assumono un aspetto “a ciambella”, detto donut shape, da cui l’espressione donut bokeh; il bordo di questi dischi è spesso e netto, nonché molto più luminoso dell’area centrale. Per approfondire: Gli obiettivi catadriottici

Non di rado gli highlight disc rivelano un certo nervosismo nella loro campitura. Questo può essere dovuto a numerosi fattori, connessi al tipo di lenti impiegate nello schema ottico dell’obiettivo ma anche alla presenza di sporcizia o imperfezioni sulle lenti stesse. Le lenti asferiche sono note per creare highlight disc a cerchi concentrici, producendo quello che inglese viene definito onion-ring bokeh.

In conclusione non esiste un obiettivo in grado di produrre un bokeh perfetto sia davanti che dietro al piano di fuoco, sia per quanto riguarda la tessitura del fuori fuoco in generale che per quanto concerne la riproduzione degli highlight disc; un obiettivo del genere dovrebbe possedere un diaframma in grado di mantenere il proprio foro sempre circolare, essere esente da vignettatura meccanica, essere perfettamente corretto nei confronti delle aberrazioni cromatiche, nonché accusare gli effetti della sottocorrezione dell’aberrazione sferica dietro al piano di fuoco e quelli della sovracorrezione dell’aberrazione sferica davanti ad esso; tutto questo senza utilizzare lenti dalla forma particolare come quelle asferiche o diffrattive.

Alcuni esempi di bokeh: