Nell’applicare gli effetti di color più basilari DaVinci Resolve distribuisce i carichi di lavoro in maniera piuttosto bilanciata tra CPU e GPU, pertanto è necessario che sia il processore che la scheda video del PC siano almeno di buon livello, altrimenti è probabile che si perda il real time quando si lavora con file ad alta risoluzione, specialmente se abbinati a frame rate elevati.
La potenza di calcolo del processore può farsi determinante quando si lavorano file a compressione elevata come i video codificati in H264 o H265, nonché quando in timeline sono presenti composizioni Fusion.
L’elaborazione è invece quasi interamente affidata alla GPU quando si utilizzano gli effetti più complessi, come il Denoiser o il Magic Mask.
Di conseguenza, dovendo priorizzare l’investimento su un componente hardware rispetto agli altri, puntare sulla scheda video è in genere la scelta più vantaggiosa.
La scheda video
Per un segnale affidabile sono necessarie schede video in grado di offrire un output non solo a 10bit ma anche pulito. A questo scopo BlackMagic commercializza le Decklink, schede progettate per trasmettere il segnale video da Resolve a un monitor di riferimento tramite SDI. Tali schede montano una GPU a basse prestazioni e per questo richiedono di essere affiancate da una seconda scheda video, adibita a eseguire i calcoli più onerosi.
Per svolgere questa seconda funzione vengono abitualmente scelte le Nvidia GeForce top di gamma, dotate di ottime capacità di calcolo e di un output a 10bit. Non di rado se ne utilizzano anche due o tre contemporaneamente, così da aumentare le prestazioni del sistema oltre i limiti imposti da una sola GPU. Va comunque considerato che le RAM delle schede video non si sommano, quindi il vantaggio di avere più GPU è evidente in certi contesti ma ininfluente in altri ed è sempre subordinato alla potenza del processore. Infine è bene sapere che la versione di Fusion integrata in Resolve non è in grado di sfruttare più GPU contemporaneamente.
In ogni caso la regola di base è che un’ottima scheda video offre prestazioni decisamente migliori di due buone.
Il processore
Processori al livello di un AMD Ryzen 3800x o di un Intel Core i9 9900K si rivelano più che sufficienti per lavorare fino al 4K 50fps. Per gestire file entro questi parametri ha comunque senso scegliere processori di fascia superiore qualora si decida di installare più GPU.
La RAM
32 GB di RAM sono più che sufficienti per lavorare comodamente in 4K anche utilizzando gli effetti di color più pesanti. Ha senso spingersi oltre più che altro per accomodare le esigenze di Fusion, ma in questo caso bisogna far attenzione che a creare un collo di bottiglia non siano prima il processore o la scheda video.
L’organizzazione dei drive
La configurazione ideale è quella su 4 drive:
- Drive 1 – Sistema operativo
- Drive 2 – Resolve
- Drive 3 – Cache di Resolve
- Drive 4 – File da lavorare
La cache di Resolve si gestice da DaVinci Resolve/Preferences/Media Storage/System
Nelle cartelle assegnate al Media Storage il programma archivia, tra le altre cose, i file di rendering creati dalle operazioni di Render in place, Render Cache Color Output e Render Cache Fusion Output. Quando si lavora a un lungometraggio non è insolito che il totale di questi file superi abbondantemente il Terabyte.
Il monitor
Di base è necessario un display 10 bit calibrabile, in grado di riprodurre il 100% dello spazio colore Rec709.
Per approfondire il tema vi rimando all’articolo dedicato: Monitor, postazione e impostazioni
Informazioni online
Il sito web di riferimento è sicuramente quello della Puget System, una società che assembla e vende PC e ne testa a fondo i principali componenti con vari software tra i quali Resolve. Il sito si rivolge a professionisti con esigenze molto elevate. Già gli hardware che si trovano a fondo classifica possono essere considerati sufficienti dalla maggior parte dell’utenza. Qualsiasi componente non offra prestazioni quantomeno accettabili viene escluso dai benchmark pubblicati online.
Consigli personali
A chi almeno inizialmente voglia risparmiare consiglio di escludere la Decklink. È vero che il segnale video in uscita sarà meno affidabile, ma ci sono due considerazioni da fare. Prima di tutto un monitor di fascia alta, in grado di riprodurre con accuratezza il segnale ricevuto, è fuori portata per chi vuole risparmiare. In seconda istanza è bene tener presente che i fruitori dei contenuti che lavoriamo utilizzano schermi di ogni genere e lo fanno negli ambienti più disparati. A conti fatti la fedeltà assoluta in termini di riproduzione dei colori non è poi così importante.
Ogni film, una volta entrato in distribuzione, è destinato ad assumere una miriade di aspetti diversi. Accettare questo fatto con serenità è indispensabile per la salute mentale del colorist.
Precedente
Le LUT
Successivo
Un primo sguardo a DaVinci Resolve