Attacco M42
Orientarsi tra i Mamiya in attacco M42, denominati Sekor, non è semplice. La scarsità d’informazioni online, tra l’altro spesso contraddittorie, non è certo d’aiuto nell’individuare le differenze tra i vari modelli. Gran parte dei Mamiya/Sekor sono oggi decisamente rari sul mercato europeo e vengono venduti a prezzi tutt’altro che economici; sperequati, in relazione alle prestazioni ottiche. Per chi ancora non fosse scoraggiato, non è finita qui. Molte SX, le versioni più moderne e performanti dei Sekor, direttamente prodotte da Mamiya piuttosto che esternalizzate come buona parte delle versioni precedenti, non sono compatibili coi comuni anelli M42-EF. Questi obiettivi, nei quali la sigla SX è chiaramente riportata sul nameplate frontale, sono caratterizzati da una ghiera del diaframma che sporge in direzione dell’innesto M42; questa protrusione impedisce di avvitare sino in fondo i normali adattatori EF, che quindi assolvono la funzione di tubi di prolunga, aumentando il tiraggio e impedendo la messa a fuoco a infinito. Le soluzioni al problema sono tre. Prima di tutto si può modificare l’obiettivo rimuovendo la parte prominente della ghiera dei diaframmi; questa pratica, spesso eseguita in maniera barbara, altera l’obiettivo in maniera irreversibile e ne riduce il valore di mercato. La seconda soluzione è modificare l’anello adattatore o acquistare un anello M42-EF che sia dotato di una scanalatura posizionata ad hoc; questi anelli specifici, spesso chiamati Fujinon-EOS, sono raramente reperibili. La terza soluzione è modificare la registrazione dell’infinito dell’obiettivo. Qualsiasi foto riparatore può eseguire un simile intervento nel giro di minuti e a poco prezzo; si tratta di una modifica completamente reversibile ma non sempre di successo, perché in alcuni modelli non si riesce comunque a compensare l’aumento di tiraggio creato dalla protrusione.
La qualità costruttiva dei Sekor di prima generazione è molto buona; quella degli SX è media. In entrambi i casi le ghiere della MAF sono fluide, omogenee e prive di giochi, tutto il barilotto trasmette un senso di solidità. Le corse di fuoco sono sempre ottime, anche nei grandangolari; non è possibile trovare di meglio da questo punto di vista in un obiettivo fotografico.
Otticamente i Mamiya/Sekor offrono prestazioni che sono in linea con la media del tempo; esclusi rarissimi casi, non sorprendono né deludono. Per questo motivo e in considerazione degli sforzi richiesti per l’adattamento su corpi EF, almeno per questa prima edizione, ho deciso di limitare la presenza dei Mamiya/Sekor tra gli obiettivi consigliati.
Diversi Mamiya/Sekor, ribattezzati Rolleinar-MC, hanno conosciuto una seconda vita, in parte parallela, all’interno del sistema Rollei.
Un sito interessante per avvicinarsi al mondo dei Mamiya M42 è Mamiya NC M42 MF Lenses.
Auto Mamiya/Sekor SX 55/1.4
È il modello più ricercato dell’intera linea Sekor.
Come deducibile dalla configurazione a 7 lenti in 5 gruppi anziché 6, si tratta di un progetto pre-anni ’70, ancora contraddistinto da un doppietto anteriore collato anziché spaziato ad aria.
Considerata l’anagrafe, le prestazioni di questo Sekor sono ottime. A f/1.4 le immagini risultano ovviamente morbide e velate, glow e aberrazioni cromatiche si palesano con facilità. La vignettatura è percepibile ma non fastidiosa. A partire da f/2 la resa centrale è più che sufficiente, solo i bordi estremi restano scarsi. Le aberrazioni cromatiche sono fortemente ridotte, si presentano solo in situazioni estreme, in particolare ai bordi. La vignettatura è quasi scomparsa. Da f/2.8 tutto il fotogramma è pienamente sfruttabile. La correzione ottica migliora a f/4 e raggiunge l’apice tra f/5.6 e f/8. Sulle brevi distanze di fuoco la curvatura di campo è piuttosto elevata.
La restituzione del fuori fuoco è caratteristica: morbida e progressiva davanti al piano di fuoco, si fa più dura e strutturata oltre di esso. Gli highlight disc, specialmente alla massima apertura, rivelano chiaramente una sovra correzione dell’aberrazione sferica e possono produrre il famoso effetto bubble bokeh.
Lo schema ottico di quest’obiettivo è stato utilizzato anche nel corredo Rollei QBM, per il Rolleinar-MC 55/1.4 e per il Voigtländer Color-Ultron AR 55/1.4. Tutte le copie di queste versioni da me testate hanno mostrato seri problemi di wiggle e per questo le ho escluse dalla selezione.
Auto Mamiya/Sekor SX 55/1.8
La resa in asse a f/1.8 è buona sia come contrasto che come risoluzione, ma presenta una leggera velatura dovuta al flare di coma e un certo glow nelle zone colpite da luce intensa. In zona periferica la correzione ottica è visibilmente inferiore che al centro ma comunque nella media per il tipo di lente. La vignettatura è contenuta e le aberrazioni cromatiche sono visibili ma non invadenti. Le immagini realizzate alla piena apertura risultano quasi sempre utilizzabili ma richiedono un lavoro di post produzione mirato. A f/2.8 l’obiettivo acquista brillantezza, contrasto e risoluzione aumentano in misura significativa e solo i bordi estremi restano un po’ deboli. Le aberrazioni cromatiche sono visibili solo in condizioni estreme e la vignettatura è praticamente assente. Le prestazioni ottiche salgono ancora a f/4 e raggiungono l’ottimo su tutto il frame a f/5.6.
Alla piena apertura la riproduzione del fuori fuoco rivela chiaramente gli effetti della sovra correzione dell’aberrazione sferica; le transizioni da fuoco-fuori a fuoco sono spesso brusche e i soggetti sfocati mostrano facilmente doppi bordi. Dietro al piano di fuoco gli highlight disc sono più scuri al centro e hanno contorni marcati. A f/1.8 le aree sfuocate assumono spesso un aspetto particolare, che si colloca tra la sfumatura e la sbavatura, come in un connubio tra coma e astigmatismo. A partire da f/2.8 la riproduzione del fuori fuoco si fa più morbida e meno caratteristica.